Sono tre i distretti della moda della regione Emilia Romagna, il distretto della moda di Rimini, il distretto della maglieria di Carpi e il distretto delle calzature di San Mauro Pascoli. Moda e maglieria nel corso degli anni sono sempre state un business più fertile rispetto al business delle calzature. Oggi però qualcosa è cambiato. Stando infatti ai dati rilevati da Intesa San Paolo, è proprio il distretto delle calzature di San Mauro Pascoli quello che è riuscito ad ottenere le performance migliori. Tra i marchi storici di questo distretto che hanno permesso questo importante cambiamento, Gianvito Rossi, Giuseppe Zanotti, Casadei e Sergio Rossi.
Tra queste realtà, Sergio Rossi era senza alcun dubbio quella più problematica sino a qualche anno fa, mentre adesso è una delle realtà con maggiore successo. Il segreto di questa crescita deve essere ricercato negli investimenti sulla fabbrica che Sergio Rossi ha deciso di intraprendere. Adesso infatti la fabbrica possiede 20 mila metri quadrati di stabilimento, che hanno permesso di aumentare in modo esponenziale la produzione di calzature. Oggi lo stabilimento è in grado di produrre oltre 1000 paia di calzature al giorno. Solo nel 2019, ne sono state prodotte 250 mila.
Ovviamente per poter ottenere questi eccezionali risultati, Sergio Rossi ha deciso di investire anche sui macchinari, acquistandone di nuovi e di sempre più tecnologici. Ha però deciso di investire anche nella forza lavoro, garantendo la giusta formazione ai dipendenti già presenti e andando alla ricerca di nuovi artigiani. Sergio Rossi ha deciso di non affidarsi al caso nel reperimento dei nuovi artigiani, bensì ai ragazzi delle scuole di formazione del territorio, come la social professionale Cercal.
È bene ricordare poi che Sergio Rossi ha deciso di non focalizzare la sua attenzione solo sul mercato italiano, ma di guardare oltre, verso l’estero. Oggi Sergio Rossi esporta l’85% della sua produzione in Oriente. Stando ai dati di Intesa San Paolo sembra che questa sia stata una decisione vincente: sono proprio le aziende emiliane che hanno deciso di guardare ai mercati esteri quelle che sono riuscite ad ottenere i migliori risultati.
Tra le altre aziende dell’Emilia Romagna che esportano all’estero e che hanno ottenuto risultati impeccabili, Aeffe, gruppo di moda e lusso di San Giovanni in Marignano, Rimini. Questa realtà esporta i suoi prodotti in ben 87 paesi e dispone di 1300 dipendenti, una realtà che presta una costante attenzione alle strategie di sviluppo e alla qualità dei prodotti, così da riuscire a sbaragliare anno dopo anno la concorrenza che in questo settore è senza dubbio elevata.
Non solo, il gruppo Aeffe ha deciso anche di investire in modo intenso nella sostenibilità. Alberta Ferretti, vicepresidente del gruppo, ha infatti di recente dato il via ad una collezione di maglie in tessuti ecologici, realizzate in collaborazione con Livia Firth di Eco-Age. Questa collezione improntata sulla sostenibilità ambientale ha riscosso un grande successo, dato che il cliente finale odierno è sempre più attento alle problematiche del pianeta in cui viviamo. Anche quello della sostenibilità sembra insomma essere un altro elemento che le aziende del comparto moda dovrebbero prendere in considerazione per poter sperare di raggiungere il successo. Da ricordare che la collaborazione tra Aeffe e Livia Firth di Eco-Age continuerà per molte stagioni a venire.